8 Aprile 2022: Islam in carcere a Parma e, presto, altre Fedi Viventi
Un importante traguardo per la tutela dei diritti, non solo religiosi, dei detenuti stranieri ed italiani in carcere è stato raggiunto venerdì 8 aprile 2022 a Parma con la firma di un protocollo d’intesa che vede coinvolti la Direzione del carcere locale, l’associazione “Donne di qua e di là”, nostra socia, l’Università di Padova e il Garante regionale del Emilia Romagna.
L’intesa è stata raggiunta con il concorso del Direttore dell’Istituto penitenziario, Valerio Pappalardo, del comandante Nicolino Dimichele, del Garante dei detenuti della Regione Emilia Romagna Roberto Cavalieri, della Presidentessa del associazione “Donne di qua e di là” Mounia El Fasi, socia del Gruppo, del Direttore del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova Prof. Egidio Robusto e del vicedirettore del Centro di Ricerca Interuniversitario FIDR, Prof. Mohammed Khalid Rhazzali, socio del Gruppo.
Oltre all’ingresso della Dott.ssa Mounia EL Fasi come “Murshidat” è previsto l’ingresso in carcere dell’Imam designato dalla Comunità Islamica di Parma e Provincia unitamente ad un accurato lavoro di ricerca e copertura scientifica a cura del FIDR per monitorare l’andamento del progetto.
Da sottolineare il grande impegno e il delicatissimo lavoro diplomatico realizzato dalla Dott.ssa Mounia El Fasi che ha anche previsto, in accordo con le altre parti, un allargamento del progetto di assistenza religiosa presso il carcere anche per le altre Fedi Viventi del territorio in un’ottica dialogante e riconoscendo in più occasioni la validità del lavoro di rete “Stanza del Silenzio e dei Culti” realizzato a Parma come propellente l’iniziativa che Donne Di Qua e DI Là ha brillantemente condotto in porto.
Profilo Fb dell’Associazione Donne di Quà e di Là:
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